Sono un Creatore o forse no

Cosa ci dice la metafisica induista ad esempio il rājayoga, l’āyurveda e il sāmkhya, sulla credenza molto diffusa, in certi ambienti, di essere dei creatori a tal punto da poter decidere consapevolmente quale realtà vivere? Oggi, più che mai, è diffusa la credenza che questo sia il periodo in cui ciascuno è nella condizione di riscoprirsi il creatore della propria realtà, una sorta di “Dio” in grado di piegare a proprio piacimento le leggi che governano il karma…e come tanti “Dei” stiamo “lavorando” per inaugurare la “nuova era”, creare un mondo più evoluto, più spirituale a “nostra immagine e somiglianza”, ovvero, degno degli “Dei”, quali siamo (anche se, dati gli ultimi avvenimenti, qualcuno si sta ridimensionando). Peccato che il mondo è all’interno di un caos e di una confusione sempre più massivi che come conseguenza sviluppano una sofferenza diffusa. Forse, in questo “atto creativo” o qualcosa si è chiaramente inceppato oppure c’è del vero ma non è quello che viene sommariamente raccontato. Qualcuno potrebbe vivere queste asserzioni come una disillusione ma un detto recita: “meglio un’amara verità che una dolce bugia.” Nessuno di coloro che hanno realmente contribuito a diffondere lo yoga tradizionale e i relativi aspetti metafisici (chakra, kundalinī, karma , ecc…) ha mai fatto intendere che il vero yoga fosse una “passeggiata”. Purtroppo il “nuovo mondo” della “spiritualità” post moderna che deriva dalla filosofia orientale in particolare quella induista, passando per la new age, dice molte “dolci bugie”, perchè, in sintesi, ha perduto, generalmente, il ricordo della fonte o matrice dalla quale attinge primariamente la sua conoscenza poi, più o meno, “modificata”. Molti, oggi, vantano contatti con entità soprannaturali, di una certa levatura spirituale, improvvisandosi “esperti” di chakra, karma, reincarnazione, kosha (corpi sottili), dosha (principi bioenergetici), loka (mondi), divyachakshus (chiaroveggenza divina), divyashrotras (chiaroudienza divina), yuga (ere) e quant’altro, tutti concetti chiaramente di matrice induista, purtroppo, però, vi è una diffusa omertà sulla reale origine di tutti queste nozioni metafisiche che strutturano il loro stesso credo. Vengono, generalmente, estrapolati concetti dal contesto filosofico originale per “appropriarsene” indebitamente, facendone un uso approssimativo e inappropriato, processo cominciato con la new age, il contattismo o channeling, sul finire degli anni sessanata. Se è vero che ciascuno può disquisire di ciò che desidera, è vero anche che il semplice disquisirne non rende automaticamente esperti del settore anche se questo può gratificare. Non basta presumere di avere certi “contatti” o aver fatto qualche “corso” per avere l’autorevolezza di poter insegnare aspetti che si rifanno, in tutto o in parte, principalmente all’ashtāngayoga, all’āyurveda e dunque al sāmkhya (uno degli aspetti centrali della metafisica induista), non fosse, se non altro, perché, frequentemente, vengono affermate sostanziali scempiaggini alle quali, ahimè, in diversi credono. Questo, oltre ad ingannare gli altri, distorce la vera filosofia metafisica induista e coloro che amano e rispettano tale filosofia, credono che di questi tempi sia utile così com'è ed hanno fatto un serio percorso di formazione specifico in tal senso che abilita regolarmente alla divulgazione, non dovrebbero accettarlo. Motivo per cui questo video, come altri di questa pagina, fornisce i mezzi conoscitivi, attraverso le conoscenze originali e tradizionali, per tutti coloro che vogliono fare chiarezza per sé e per gli altri, all’interno delle diverse credenze che strutturano questo multiforme sistema “spirituale” postmoderno in via di espansione ma sempre più confuso e caotico.

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